Festival Internazionale del Cinema e della Televisione «Eurovisioni XXXVIII»
(20-21 novembre 2025, Palazzo Farnese, Roma)
Messaggio video di Ernesto Ottone,
Vicedirettore Generale per la Cultura
Cari amici,
è con grande piacere che vi rivolgo questo messaggio in occasione della nuova edizione di Eurovisioni, accreditata presso la Convenzione del 2005 sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali. Ringrazio calorosamente Michel Boyon e Giacomo Mazzone per il loro invito, nonché Eurovisioni per il suo costante impegno a favore della diversità culturale.
Quest’anno ricorre il ventesimo anniversario della Convenzione del 2005, che ha contribuito a ripensare le politiche culturali, rafforzare i diritti degli artisti e riconoscere il ruolo centrale della società civile. Questa convenzione afferma un’idea fondamentale: non c’è diversità culturale senza diversità di voci, lingue e forme di espressione.
E questa idea è più importante che mai oggi. Con la transizione digitale e l’ascesa dell’intelligenza artificiale, si aprono nuove opportunità per la creazione e la conservazione del patrimonio, ma queste tecnologie comportano anche rischi significativi, ricordati a MONDIACULT 2025 come l’uniformazione delle espressioni, la fragilità dei creatori e le disuguaglianze di accesso.
È proprio per rispondere a queste sfide che l’UNESCO ha adottato nel 2021 il primo strumento normativo delle Nazioni Unite sull’etica dell’intelligenza artificiale. I suoi principi rimangono essenziali per garantire che l’IA sia al servizio della diversità culturale e di un futuro inclusivo per tutti.
La priorità è ormai chiara: porre la diversità delle espressioni culturali al centro della regolamentazione dell’IA, sostenere gli artisti, proteggere la diversità linguistica e garantire che le tecnologie rimangano al servizio della creatività umana.
Riunendoci qui, riaffermiamo una semplice convinzione: la creatività è profondamente umana.
Vi ringrazio.
